Selvaggiàti

Ieri sera sono stata ospite di Codice Internet a teatro per Women @ Internet Show – Le donne e il Web si incontrano a teatro.
Perché ci sono andata?

1. perché mi hanno invitato
2. perché ero curiosa di come avrebbero creato un target dove un target non c’è
3. per avere qualche elemento in più per poterne parlare
4. perché se fossero riusciti a coinvolgere donne che tutto sommato la rete la frequenta poco, era un target interessante a cui raccontare Wikipedia

Ecco che cos’è successo:
* il teatro era mezzo vuoto (o mezzo pieno, a scelta). Voci non ufficiali ieri sera mi dicevano che Microsoft parlava di 420 iscritte, sul foglio di appunti di Selvaggia Lucarelli (conduttrice della parte iniziale, tra cui la mia me-ra-vi-gli-o-sa intervista, vedi oltre) c’era scritto 380, lei al pubblico ha più volte ribadito la meraviglia di avere di fronte 300 donne. A me vien la tentazione di telefonare al teatro Oscar e di chiedere quanto è capiente! Ma a spanne c’erano 150 persone presenti (non tutte donne..)

* la Lucarelli, dall’alto di impossibili trampoli bianchi col tacco spillosissimo che la facevano sembrare alta.. come me, si è esibita in una serie di *ottimissime* interviste, come ha notato Pippa Wilson, presente all’evento, che ha twitterato così:

# Codice internet togliete il vino a selvaggia lucarelli (e anche o tacchi bianchi)

# Selvaggia a sara maternini: come sono le nerd???!! Cosí

# L’unica preoccupazione della lucarelli: ma come si fanno i soldi su internet?? Nessuno gli risponde. Suggerimento mio: vendere le mutande?

# Santa petunia…

# Internet è donna, parola di uomo (monty)

* la domanda più interessante che mi è stata rivolta è “Quali siti visiti la mattina appena accendi il pc?” “Dunque.. Gmail per controllare la posta, poi Netvibes.. l’aggregatore che uso per seguire quasi tutto quel che mi interessa (blog, twitter, ecc.), poi..” “e quali siti di gossip segui?” “uhm, ehm.. veramente nessuno” “come nessuno? è impossibile!” “..mi dispiace..”

* arriva seconda in classifica (per molto poco) anche la brillante questione “ma (Wikipedia) quante donne la leggono?” la risposta più pertinente sarebbe stata “non sono a conoscenza di indirizzi IP azzurri per lui e rosa per lei per facilitare il tracciamento di questa informazione” (in realtà ho detto “Non abbiamo dati in merito, ma abbiamo dati sull’età di chi la consultà perché poco più di un anno fa è stata pubblicata una ricerca sui siti 2.0 più frequentati” “e chi la legge?” “tutti, in maniera uniforme”)

* una delle intervistate sul tema internet è donna ha risposto “perché in fondo in rete si può fare la cosa che ci viene meglio: chiacchierare!”

* come ha notato Pippa, la domanda vincente era “come si fanno i soldi su internet?” a cui Stefania Duico ha risposto “Non mi sembra il tema della serata..” e dietro le insistenze della Lucarelli ha detto “Sì, beh, la pubblicità..”, mentre Caterina Della Torre è riuscita abbastanza bene a svicolare in direzione delle caratteristiche interessanti di Dols.net. Peccato non l’abbia chiesto a me.. sarei stata molto orgogliosa di rispondere che non lo so, dato che il piacere di intrattenervi me lo pago io 🙂

Cosa mi sento di dire in conclusione?
..la pizza che abbiamo mangiato in viale Umbria non era male 😉

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2 risposte

  1. Marco Montemagno ha detto:

    :(((
    Però Frieda non farei di tutta la serata un fascio…
    http://www.codiceinternet.it/profiles/blogs/internet-le-donne-e-il
    Fino a quando sei restata?

    Monty
    ps: cmq grazie per essere venuta 🙂

  2. Frieda ha detto:

    Mmhm. Forse non sono stata chiarissima, te lo concedo. Ho commentato solo la parte iniziale, quella che mi permetto di valutare perché mi riguardava, avendomi coinvolta.
    Forse è difficile indovinare le domande giuste da fare ad una persona, cercando di tenersi fuori da quel che è il suo lavoro o la sua passione.. ma cercare di riportare tutto a uno stereotipo di donna non mi è piaciuto, ecco.
    Non mi ritrovo né nel gossip né nella potenzialità di chiacchiere che ha la rete. Mi ritrovo invece nella possibilità di reperire informazioni in rete, nel giocare con i sei gradi di separazione, nel mettere i contatto persone nella *mia* rete perché uno ha una domanda e l’altro la risposta.. ecco, forse è questo che mi sarebbe piaciuto raccontare. Ma forse ha ragione Selvaggia, le signore in sala preferivano o sentivano più vicino il gossip, non lo so.
    Posso però aggiungere che ho trovato la tua scelta coraggiosa, non tanto perché le signore intendessero sbranarti, quanto per la difficoltà del tema/target che hai scelto 🙂

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