Allarmi che non allarmano

Domenica sera, arrivati a casa, io e il sig. N sentiamo un allarme che suona. Ci guardiamo un po’ in giro e identifichiamo come fonte le Scuderie della villa Borromeo d’Adda, di proprietà del Comune e attualmente usate come spazio espositivo.
Da bravo cittadino il sig. N telefona al 112 e parla coi carabinieri (di Monza, stranamente e non di Arcore), segnala il fatto, quelli prendono nota, chiedono qualche dettaglio e tutto finisce lì.
4 ore dopo, quando ce ne andiamo a letto, nulla è successo; benché il suono non sia fortissimo, nel silenzio della notte, con le finestre aperte, si sente chiaramente.

Lunedì mattina, quando esco per andare in ufficio, l’allarme suona ancora.

Lunedì sera, quando rientriamo, l’allarme suona ancora. Il sig. N, da bravo cittadino un po’ meno volenteroso del primo giro e un po’ più scocciato, fa un giro attorno alle scuderie e scopre che non si tratta dell’allarme antifurto ma di un allarme antincendio al primo piano. Chiama quindi il 115 e parla coi vigili del fuoco, rispiegando la situazione da capo e fornendo i suoi recapiti.
I vigili del fuoco di Monza, cortesissimi, cercano di trovare il responsabile o comunque un dipendente del Comune per allertarli. Dopo meno di un’ora ci richiamano per dirci che non sono riusciti a trovare nessuno.

Martedì mattina, quando esco per andare in ufficio, l’allarme suona ancora.

Martedì mattina il sig. N, dall’ufficio, chiama in Comune per segnalare la cosa. In Comune dicono di sapere tutto (non è chiaro da quanto) e che un tecnico uscirà in giornata per riparare il guasto.

Sono passate quasi 48 ore e non sono certa che stasera, tornando a casa, il problema sarà risolto.
Il Comune di Arcore, come sempre, si fa riconoscere per la sua solerzia.

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