Beghe locali: l’amministrazione soprammobile di Arcore

Nell’ultimo numero di “Arcore x te“, il brillante notiziario comunale di Arcore, il sindaco ha speso i miei soldi per aggiungere a parte una lettera inutile (formato A5, bella carta, stampata in fronte retro) che risponde alla richiesta di dimissioni da parte dell’opposizione.
La critica al sindaco e alla sua amministrazione è sempre la stessa: l’immobilismo.

La risposta del sindaco parla di una tangenziale futura (molto futura e molto passata: se ne parla da quasi dieci anni), della manutenzione nelle scuole (la sua risposta preferita, l’ha ribadito già 10 mesi fa: “sindaco ma non fate niente” “non è vero, abbiamo appena rifatto i cessi delle scuole medie”), ma soprattutto pone come prioritarie queste opere:

* la riqualificazione e la manutenzione delle strade
* un incremento ed adeguamento degli impianti di pubblica illuminazione
* la creazione di piste ciclabili

che in un paese angosciato dal traffico (Arcore ha una forma allungata e si incunea tra alcune arterie molto trafficate, la mobilità cittadina si limita essenzialmente alla strada provinciale che lo attraversa e che è un punto di attraversamento forzato, dato che il paese è stretto tra la ferrovia e le colline), dall’assenza di parcheggio, sempre più paese dormitorio, mi sembrano effettivamente dei problemoni.

Quanto alle strutture (de)cadenti che fanno parte del patrimonio cittadino (il centro, la ex-scuola Olivetti ossia un casermone abbandonato in pieno centro, la villa Borromeo) i piani sono più che fumosi e dicono sempre e solo che la “definizione della nuova destinazione” addavenì.

Complimenti sindaco, procediamo pure così.

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